K.C. Città di Tirano: Decorazione panchina

Si puó fare a meno di grandi imprese e di rumorose iniziative. Ci vogliono fatti e non parole.

Rosa Genoni, 1907

In data 1° ottobre 2021 è stata spedita al sign. Sindaco di Titano Franco Spada, agli assessori ai servizi sociali, cultura e alla Giunta, una richiesta per poter decorare una panchina nei giardini adiacenti il cimitero di Tirano, di fronte alla targa commemorativa di Rosa Genoni e occupare uno spazio per due tavoli e alcune sedie.
Ad autorizzazione avvenuta abbiamo realizzato l’opera

 

La panchina è stata decorata con una grande Rosa stilizzata e sarà dedicata a “Rosa Genoni e a tutte le donne”.

La realizzazione del del dipinto è stata affidata al socio e artisita Michelino Falciani e dai soci simpatizzanti del “Kiwanis Club Città di Tirano” il 23 ottobre 2021 in occasione della giornata mondiale Kiwanis One Day.

Rosa Genoni pioniera del made in italy e attivista politica, tiranese di nascita e milanese di adozione.

Tirano, 16 giugno 1867: nasce Rosa Genoni, primogenita di diciotto figli, da Luigi Genoni un calzolaio della Valtellina e da Anna Margherita Pini una sarta di Grosio. La sua vita, durata quasi ottantasette anni, di cui oltre la metà sotto i riflettori, è la vita di una donna audace, volitiva, caparbia, che si è fatta da sola, decidendo di non sottostare ad un destino di povertà per costruirsi con le proprie mani, e il proprio ingegno, una vita eccezionale, capace di imporsi in ogni ambito sociale in cui si trovò ad operare, rivoluzionandone lo statu quo: nella moda, nella scuola, nel movimento politico e sociale dell’epoca. Una vita moderna ed importante di chi, come Rosa Genoni, non si accontenta della sua condizione umile, ma lotta e vince per realizzarsi: dal lavoro duro come “piscinina” al ruolo di direttrice di una delle più note maison milanesi, dal Gran Premio all’Esposizione Universale di Milano del 1906 agli anni di insegnamento alla scuola di sartoria dell’Umanitaria, alla partecipazione – unica donna italiana – alla Conferenza dell’Aja del 1915, preludio di una lunga militanza nel movimento pacifista. Rosa Genoni è la stilista di origine valtellinese che ha “inventato” la moda italiana. Si è battuta perché tutti capissero che la moda italiana non dovesse essere asservita ai modelli stranieri, soprattutto a quelli francesi, ma che dovesse rifarsi a modelli classici e rinascimentali. Una moda quindi autoctona, tutta italiana. Oggi, quando si parla di moda, tutti pensano a Milano e all’Italia, ma fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento non era così: si guardava soprattutto a Parigi. Rosa Genoni non fu solo “una sarta artista” perché il suo voler rivoluzionare “l’arte del vestire” corrispondeva a rivoluzionare la condizione della donna tra ‘800 e ‘900, il proprio stare al mondo ed il suo riscatto, collegando la sua storia politica a quella di molte donne, in Italia e all’estero, da Anna Maria Mozzoni ad Anna Kuliscioff, nella lotta per l’emancipazione e la giustizia sociale. Dopo ottantasette anni di impegno profuso con grande coraggio e grande cuore, Rosa Genoni si spegne a Varese nel 1954. Milano, la città di adozione dove Rosa Genoni sarà sepolta, la onorerà iscrivendola tra le persone illustri al Famedio del Cimitero Monumentale.

Intervista all’artista

 

 

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